L’intervista a Michele Raffaelli

1) Ciao, grazie per essere qui con noi, parlaci di te!


Sono un cantautore, classe 1971, nato nel mese di Novembre sotto il segno dello Scorpione, amo la musica e scrivere canzoni. Vivo a Castelnuovo di Garfagnana, in provincia di Lucca, dove sono nato e cresciuto e dove ho iniziato a fare musica con un gruppo di amici, per poi negli anni continuare da solista a scrivere i miei album. Per me scrivere canzoni è un gioco bellissimo, di un’importanza assoluta. Da condividere, per definizione.
Nel tempo ho capito che è per me una necessità irrinunciabile, slegata completamente dalle opportunità e dalla capacità di arrivare per forza a qualche traguardo. Continuo a considerare la musica un miracolo, una forma di espressione superiore per come può toccare l’anima, per come riesce a segnarci i giorni. Per lei ringrazio la mia stella, il mio tempo, e tutti coloro che, con me e come me, continuano a cercare emozioni tra le note.


2) Raccontaci di come è nato il tuo nuovo album!

Il progetto “Paralleli e Briciole” è iniziato qualche anno fa da una piccola idea e si è deliziato del viaggio, fino all’arrivo.
Comporre, condividere con i collaboratori e i musicisti le idee e vederle crescere giorno per giorno è emozionante e stimola a cercare nuove storie da raccontare.
Il disco è stato realizzato completamente nel mio studio e questo è un altro aspetto che lo rende importante e vissuto pienamente. Ho avuto la fortuna di avere ottimi musicisti, amici, che sono entrati alla perfezione nei brani ed hanno saputo arricchirli senza togliere niente all’idea iniziale, sopportando tutti i miei ripensamenti e le mie pause di riflessione…
Visto che il disco ha anche una versione fisica grande importanza ha avuto anche il lavoro su immagini e grafica realizzato da quello che ho definito il mio “team-immagini”.
Nei cori di alcune canzoni hanno collaborato anche i miei figli, una soddisfazione e un emozione non indifferente.


3) Chi, o cosa ti ha ispirato?


Nelle canzoni parlo molto della mia vita, anche in maniera indiretta, provando a generalizzare i concetti in modo che nelle mie storie possano ritrovarsi anche gli altri. Penso che la canzone sia questo.
Mi ispirano la vita, le domande, la felicità e la rabbia. In generale tutte le sensazioni che, nel bene o nel male, lasciano un segno nell’anima e per le quali la musica può essere allo stesso tempo domanda e risposta.


4) L’artista con cui vorresti collaborare?
Sono cresciuto ascoltando soprattutto cantautori e gruppi italiani che sono stati un riferimento nel mio percorso personale e artistico, per cui alcuni li considero veramente dei “padri”, dei compagni di viaggio senza i quali la mia vita sarebbe stata sicuramente diversa e … peggiore. È quindi molto difficile resistere alla tentazione di dire che collaborerei con tutti quelli ancora vivi!
Volendo fare dei nomi dico che negli ultimi anni sto apprezzando molto Daniele Silvestri e Francesco Gabbani.


5) Cosa vuoi comunicare con la tua musica?


Che esistiamo! Che il nostro tempo è il bene più prezioso che abbiamo e dobbiamo utilizzarlo al meglio. La musica e l’arte in generale sono ottime ragioni e mezzi per lasciare traccia di noi. Scrivere canzoni è un modo di comunicare incredibile, magico e importante, qualcosa che rimane per sempre ed energia vitale. La scrittura porta
a leggere dentro noi stessi ed è quindi un sistema perfetto per analizzarsi e mettersi in discussione e, perché no… essere migliori.


6) Il tuo sogno più grande?


Artisticamente parlando far apprezzare sempre di più la mia musica, farla arrivare a tante persone e riuscire a scriverne ancora. E poi un bel tour negli stadi!! Ahaahh


7) La frase più bella della tua canzone!


Difficile scegliere. Sui miei testi lavoro molto perché voglio che abbiano un peso importante nei brani, scegliendo con cura le parole, correggendo molte volte le stesure e costruendoli intorno ad un’ispirazione iniziale che nasce quasi sempre insieme all’idea musicale. Quando arrivo al risultato finale difficilmente riesco a isolare una frase in
particolare. In questo ultimo lavoro “Paralleli e briciole”, proprio nel brano che dà il titolo al disco, c’è una frase che è il concetto e la fotografia del mio pensare:
“…di questo viaggio mi prendo l’aria instabile e non pretendo che sia tutto in ordine…”
E’ una mia consapevolezza e anche un invito ad accettare la vita con le sue imperfezioni.
8) Cosa consigli al tuo pubblico? Quale delle tue frasi dovrebbero portarsi nel cuore?
Il mio consiglio è quello di tornare ad ascoltare la musica.
So di dire una cosa ampiamente dibattuta negli ultimi tempi e non vorrei cadere nell’ovvio o nel già detto, ma un progetto musicale ha dentro tanti elementi a cui va dato il giusto valore.
Ho scelto di realizzare il mio album anche in versione cd per dar modo, a chi lo desidera, di collocarne l’ascolto nella dimensione ideale: lo streaming è un aiuto importante per diffondere i propri brani ma toglie attenzione verso molti dettagli su cui l’artista ha lavorato e non permette di essere giustamente critici, in positivo o in negativo, nei confronti del prodotto.
Ascoltare un disco dall’inizio alla fine è un viaggio che dobbiamo tornare a regalarci e, fortunatamente, sembra che la tendenza sia sulla strada giusta.
In una mia canzone ho scritto che “il tempo è una regola… l’esatta misura delle cose”,
se qualcuno vuole portarsela nel cuore ne sarò felice.

Pubblicato da Musica Magazine

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